sabato 6 settembre 2008

Tradimento

estate 2006

Come una macchia d'olio, l'amarezza del tradimento si espande coprendo questi sei mesi che ci hanno visti insieme. Tanti piccoli tasselli ricompongono la copia di un puzzle che non avrò mai la possibilità di verificare con l'originale. Il dormiveglia è il più generoso distillatore di tasselli, il letto durante la veglia è diventato uno strumento di tortura, il mio corpo non esiste più oltre la pelle: tutto ciò che è caldo e umido in lui mi repelle al punto tale che neanche il pensiero può soffermarsi a sfiorarlo.


Tradita, una o più volte, fisicamente o mentalmente, non ha senso, il tradimento è un veleno mortale. Come una serpe ti inietta un fluido che mano a mano si impossessa di te e uccide ogni alito di amore di fiducia di bel ricordo di tenerezza. La compassione per se stessi si affanna in una lotta ad armi impari con la pulsione distruttiva e masochista che ogni giorno si alimenta componendo il puzzle, bavosa e voluttuosa di tasselli, è una bestia grossa viscida e informe, ma i suoi tentacoli si sono insinuati nel mio ventre e ad ogni tassello la bestia gioisce rimestando le mie viscere agitando i suoi tentacoli in aria con me che sono lì....allamata e nasueabonda per lo scuotimento come in una giostra dalla quale vorrei scendere.
E il pensiero più devastante è l'irrimediabilità di tutto. Non posso ricredermi, non posso dimenticare.
Quell'uomo, amato, accarezzato, atteso pazientemente, accolto nel proprio intimo, lui che ha avuto le chiavi per accedere alle stanze della mia anima, a mia insaputa, mentre io attendevo il momento di vederlo, mentre io sognavo di essere stretta nel suo abbraccio, mentre io ascoltavo il mio piacere ricordando le sue carezze, ha aperto tutti i cassetti, tirato in aria i vestiti, versato in terra i profumi, riempito le aiuole di sassi, sparpagliato nei pavimenti i ricordi, avvolto del seme maturato per altre i miei gesti di amore nei suoi confronti e per quanto li lavi rimangono viscidi e impregnati di odore di muschio e di funghi, quell'odore che nasceva da lui ed era mio.

Bella, sono bella oggi più che mai. I miei occhi trasparenti e profondi lasciano trapelare tutta la tristezza che ho dentro. La natura è più potente di qualunque altro meccanismo mentale. Fa il suo corso e come una pianta nel pieno della fase vegetativa, messa repentinamente davanti al concludersi della stagione, mi forza in una fioritura estrema. Una fioritura inutile, un ultimo grido potente che se ne andrà col vento. Dura pochi giorni e poi un soffio leggero porterà via tutti i petali lasciando rami tristi, fragili vergognosi della propria nudità, in attesa passiva di nuove gemme che torneranno, perchè così è la natura.


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